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Regione Emilia Romagna; Assessorato Pianificazione e Ambiente, Collana naturalistica - La Vena del Gesso - 1974 | ||
5 FAUNA
Paolo Boldreghini, Ettore Contarini, Riccardo Santolini Come si verifica anche in molti altri territori, il grado di conoscenza faunistica è molto diverso per i vari gruppi sistematici o ecologici che compongono il complesso faunistico dell'area dei Gessi emiliano romagnoli. Ciò è praticamente inevitabile se si tiene conto del fatto che nessuno zoologo potrebbe occuparsi con pari competenza di molti gruppi animali e che d'altronde alcuni di questi attirano assai più di altri l'attenzione di studiosi non professionisti ed anche di semplici collezionisti: su tali gruppi può verificarsi nel tempo un notevole accumulo di informazioni, assai utili almeno a livello di indagini qualitative e di carattere biogeografico. Il territorio corrispondente agli affioramenti gessosi comprende ancora ambienti naturali e seminaturali tali da poter ospitare molte specie un tempo largamente diffuse ed ora relegate in biotopi ristretti, alcune addirittura in pochissime stazioni relitte, come nel caso di svariati Insetti. Un valore notevolissimo e per certi aspetti assolutamente eccezionale è rappresentato dalla fauna cavernicola, sia quella troglofila, come i Chirotteri, sia quella troglobia, nell'ambito della quale si annoverano diversi endemismi. Infine, la fauna dei Gessi nel suo complesso assume un significato biogeografico particolare, e quindi valore naturalistico, dalla sovrapposizione di elementi di origine europea (prevalenti) e di alcuni elementi termofili di origine mediterranea. Comunque la conoscenza è tuttora gravemente lacunosa: interi Phyla, Classi, Ordini non sono mai stati oggetto di indagini sistematiche locali. Si deve tuttavia ritenere che la fauna sia estremamente varia e ricca di specie. Ad esempio, la sola dolina della Spipola ospita alcune migliaia di specie di Insetti e nell'insieme dei Gessi bolognesi sono state rinvenute 90 specie di farfalle diurne (Lepidotteri Ropaloceri) su poco più di 200 note per l'intera Italia (Bullini 1980); tra le entità più interessanti vanno ricordate Gegenus nostradamus (Esperidi), Iolana iolas (Licenidi), Euchloe ausonia micro-crameri (Pieridi), Zerynthia polixena (Fig. 1) (Papilionidi), Clossiana euphrosyne padmira (Ninfalidi). Fra i Lepidotteri Eteroceri (farfalle notturne) sono specie da ricordare: Falacropteryx apiíformis e Hyalina wockei (Psichidi), Hemaris tytius e Hemaris fuciformis (Sfingidi), Amata kruegeri (Sintomidi). Nei gruppi di Insetti meglio conosciuti, quali appunto i Lepidotteri ed i Coleotteri (questi ultimi trattati in un capitolo specifico), è emerso soprattutto un interesse biogeografico (specie ai limiti dell'areale od in "stazioni disgiunte") ed ecologico (specie sopravvissute, talvolta con cospicue popolazioni, in "stazioni rifugio"). Vengono di seguito riportate, sintetizzate in una rassegna sistematica, le conoscenze attualmente disponibili su alcuni gruppi della fauna del comprensorio dei Gessi emiliano-romagnoli particolarmente interessanti o meglio conosciuti e cioè sugli invertebrati ipogei, sui, Coleotteri, sui Vertebrati tetrapodi, Non ne risulta ovviamente una descrizione completa, ma sufficientemente rappresentativa della ricchezza faunistica del territorio considerato, Le informazioni derivano essenzialmente da osservazioni originali condotte dagli autori in varie occasioni. Tuttavia le seguenti persone, che ringraziamo vivamente, hanno fornito notizie su particolari argomenti: L, Casini (Uccelli), M. Chiavetta (Lepidotteri e Uccelli rapaci), I. Fabbri (Chirotteri e Istrice ), C. Manicastri (invertebrati ipogei.), C, Matteucci (micromammiferi), S. Mattioli (Mammiferi), Fr. Perco (Ungulati), L. Rigacci (Strigiformi), D. Scaravelli (Chirotteri), G. Semeraro (Istrice), G. Stagni (Anfibi e Rettili), R, Tinarelli (Uccelli). Alcune altre notizie sono tratte dalla letteratura e come tali citate. |
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Speleo GAM Mezzano (RA)