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Regione Emilia Romagna; Assessorato Pianificazione e Ambiente, Collana naturalistica - La Vena del Gesso - 1974 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
VERTEBRATI TETRAPODI Paolo
Boldreghini, Riccardo Santolini Anfibi Urodeli Nelle
piccole raccolte d'acqua sono presenti sicuramente il Tritone crestato Triturus
carnifex (Fig. 14) ed
il Tritone
punteggiato Triturus
vulgaris. Per
i Gessi bolognesi, è
riferita anche (Pallotti, 1966) la presenza della Salamandrina
dagli occhiali Salamandrina
terdigitata, che
tuttavia
potrebbe essere confermata anche in altri luoghi con accurate
ricerche specifiche così come l'eventuale presenza della Salamandra
pezzata Salamandra
salamandra. Sorprendentemente
poco diffusi appaiono i Geotritoni, tendenzialmente
troglofili, finora conosciuti (Speleomantes
cfr.
italicus) solo
dell'Abisso Luigi Fantini nei Gessi faentini (Mazzotti
& Stagni, 1993). Anuri Di
questo gruppo sono presenti l'Ululone a ventre giallo Bombina
variegata (Fig. 15), il
Rospo comune Bufo
buio,
il
Rospo smeraldino Bufo
viridis, la
Raganella Hyla
arborea,
la Rana
agile Rana
dalmatina, la
Rana verde Rana
esculenta complex. L'unica
specie
frequente
è il Rospo
comune. L'Ululone può riprodursi anche in pozze d'acqua
piccolissime e prive di vegetazione, comportandosi come specie pioniera.
La citata presenza del Rospo bruno di Cornalia Pelobates
fuscus è quanto
meno da verificare, così come quella
probabile di Rana
italica, specie
fra l'altro a tendenza troglofila. Rettili Testudinati In
alcuni laghetti collinari su suoli argillosi circostanti l'affioramento
gessoso, per lo più artificiali, si rinviene la Testuggine palustre Emys
orbicularis. Sauri Le
specie note per l'area dei Gessi sono tutte entità ad ampia
distribuzione: il Ramarro Lacerta
viridis, la
Lucertola
campestre Podarcis
sicula, la
Lucertola muraiola Podarcis
muralis, ed
inoltre due specie non molto comuni, la
Luscengola Chalcides
chalcides (Fig. 16) e
l'Orbettino Anguis
fragilis. Serpenti Dei
Colubridi sono comuni e piuttosto frequenti il Saettone o Colubro d'Esculapio
Elaphe
longissima (Fig. 17),
il
Biacco Coluber
viridiflavus, la
Biscia
dal collare Natrix
natrix e
la più acquatica Biscia tessellata Natrix
tessellata.
Più raro è il Colubro liscio Coronella
austriaca. Assai
interessante
e significativa dal punto di vista biogeografico
sarebbe la conferma della supposta presenza del Cervone
Elaphe
quatuorlineata, specie
marcatamente meridionale.
Tra i Viperidi è presente la sola Vipera comune
Vipera
aspis (Fig. 18), ma
certamente non numerosa
come si afferma solitamente. Non è inutile ricordare la
persecuzione assurda e obiettivamente ingiustificata di cui
questa specie è oggetto e di cui sono vittime anche tutti
gli altri serpenti, assolutamente non pericolosi. Uccelli Accipitriformi
e Falconiformi Questi
due ordini raccolgono quegli uccelli comunemente denominati "rapaci diurni", un gruppo di specie sensibilmente
rarefatte in conseguenza delle trasformazioni ambientali
e delle persecuzioni subite. Fra le specie più o
meno regolarmente nidificanti si ricordano il Falco pecchiaiolo Pernis
apivorus, l'Albanella
minore Circus
pygargus,
lo SparviereAccipiter
nisus,
la Poiana Buteo
buteo, il
Gheppio Falco
tinnunculus, il
Lodolaio Falco
subbuteo.
Parecchie altre
specie compaiono durante la migrazione o per erratismo. Nonostante
che nel comprensorio dei Gessi esistano ambienti
adatti al Falco pellegrino Falco
peregrinus
ed
al Lanario Falco
biarmicus, essi
sono presenti come nidificanti solo
in un sito della porzione meridionale dell'area, probabilmente
per un eccesso di disturbo antropico o per effetto
della competizione con il Gufo reale. Galliformi Sono
presenti due specie di Fasianidi stanziali: il Fagiano Phasianus
colchicus e
la Starna Perdix
perdix. Il
primo è specie non autoctona ma ormai da lungo tempo introdotta
e naturalizzata in gran parte dell'Italia, dove si è inserita
in numerosi ambienti. La popolazione attualmente esistente
deriva comunque da immissioni recenti di "fagiani
da caccia", forme eterogenee originatesi prevalentemente
da sottospecie orientali a collare bianco (Phasianus
colchicus
torquatus e Phasianus colchicus mongolicus). La
Starna è attualmente molto scarsa in tutto il comprensorio.
La forma tipica è completamente scomparsa mentre nei tempi recenti sono
state effettuate immissioni a scopo
venatorio di contingenti derivati da sottospecie diverse
adatte ad habitat planiziari. Ciò spiega, congiuntamente
alle mutate condizioni ambientali ed alle irrazionali attività
venatorie, i risultati fortemente deludenti. L'unica
specie migratrice è la Quaglia Coturnix
coturnix, un
tempo molto più frequente ed ora molto rara come nidificante. Caradriformi L'unica
specie di questo Ordine non "acquatica" ma "nemorale"
è la Beccaccia Scolopax
rusticola, legata
agli ambiente
forestali, in quest'area sempre più limitati; non è molto
frequente e la si osserva durante i passi, soprattutto
negli impluvi. Columbiformi Il
comprensorio è interessato dalla presenza di due specie essenzialmente
di passo, il Colombaccio Columba
palumbus e la
Colombella Columba
oenas, da
una specie migratrice
e nidificante, la Tortora Streptopelia
turtur, e
da una specie
residente, la Tortora dal collare orientale Streptopelia
decaocto,
nonché da branchi
di Piccione terraiolo Columba
Livia a
vita più o meno indipendente. Nessuna
delle specie selvatiche risulta essere abbondante sebbene
durante il periodo di passo sia possibile osservare gruppi anche
numerosi di colombacci in transito; tra le
specie nidificanti la Tortora si è molto rarefatta sebbene si
possa riscontrare in alcuni anni un lieve incremento, mentre la Tortora dal collare orientale, specie di recente colonizzazione,
è frequente solo nei pressi delle abitazioni. Strígiformí Questo
Ordine comprende i "rapaci notturni". Sono certamente
presenti e nidificanti il Barbagianni Tyto
alba, l'Allocco
Strix aluco, la
Civetta Athene
noctua, tre specie
stazionarie che frequentano ruderi, case abbandonate,
cavità naturali. La disponibilità di siti di nidificazione è
tuttavia scarsa per il fatto che nel comprensorio i vecchi
alberi cavi sono rari e le grotte non si prestano generalmente ad
essere usate per la riproduzione; inoltre si sta verificando
una progressiva rioccupazione umana delle vecchie case rurali. Parallelamente si assiste, non solo in Italia,
anche ad una forte rarefazione di specie quali il Barbagianni,
imputata in parte ai ratticidi di seconda generazione
che vengono usati nelle campagne di derattizzazione, attuate ovunque ci
siano abitazioni o discariche di
immondizie. Altre
specie presenti e più strettamente legate alla vegetazione
arborea sono l'Assiolo Otus
scops (Fig. 19) ed
il Gufo comune Asio
otus, entrambe
migratrici. Per
quanto riguarda il Gufo reale Bubo
bubo, occorre
ricordare
che questa specie, ormai molto rarefatta ovunque, predilige
in Italia l'ambiente rupicolo, riproducendosi generalmente nel primo
terzo della parete. Attualmente gli
unici siti occupati si trovano nell'area dei Gessi faentini
e imolesi, anche se non è da escludere che la specie possa
tornare a nidificare in qualche altro punto dell'affioramento
gessoso preservato da elevata frequentazione. Cuculiformi,
Caprimulgiformi, Apodiformi, Coraciformi, Piciformi Il
piccolo numero di specie appartenente ad ognuno di questi
ordini consente di riunirli in un unico paragrafo. Il
Cuculo Cuculus
canorus
è specie estiva e migratrice; la sua
abbondanza dipende da quella delle specie di Passeriformi
da lui parassitate. Il
Succiacapre Caprimulgus
europaeus è pure
specie estiva e di abitudini
notturne. Nidificante
nelle costruzioni rurali, ma non numeroso, è il
Rondone Apus
apus, altra
specie estiva, mentre il Rondone
alpino Apus
melba è
un nidificante possibile. Estiva
e nidificante è pure l'Upupa Upupa
epops (Fig. 20). Il
Martin pescatore Alcedo
atthis, stazionario,
frequenta esclusivamente
i corsi d'acqua di fondo valle. Tra
i Picidi il piccolo Torcicollo Jynx
torquilla (Fig. 21) è
abbastanza frequente in periodo estivo, mentre il Picchio
verde Picus
viridis (Fig. 22) ed
il Picchio rosso maggiore Picoides
major sono
stazionari ed assai scarsi. Passeriformi Di
questo Ordine molto numeroso, il più vasto degli Uccelli,
viene qui riportato un elenco delle specie più o meno
regolarmente presenti (senza pretesa di completezza riguardo
a quelle di passo), indicando con "N" quelle di cui
è certa o molto probabile la nidificazione nell'area considerata: Alaudidi:
Calandrella Calandrella
brachydactyla, Tottavilla
Lullula
arborea, Allodola
Alauda
arvensis N; Irundinidi:
Topino Riparia
riparia, Rondine Hirundo
rustica
N, Balestruccio Delichon
urbica N;
Motacillidi:
Calandro Anthus
campestris, Prispolone
Anthus
trivialis, Pispola
Anthus
pratensis, Cutrettola
Motacilla
flava N,
Ballerina gialla Motacilla
cinerea, Ballerina
bianca
Motacilla alba N; Cinclidi:
Merlo acquaiolo Cinclus
cinclus; Trogloditidi:
Scricciolo Troglodytes
troglodytes N;
Prunellidi:
Passera scopaiola Prunella
modularis; Turdidi:
Pettirosso Erithacus
rubecula N,
Usignolo Luscinia
megarhynchos
N,
Codirosso spazzacamino Phoenicurus
ochruros N,
Codirosso Phoenicurus
phoenicurus
N,
Stiaccino
Saxicola
rubetra, Saltimpalo
Saxicola
torquata N,
Culbianco Oenanthe
oenanthe N, Codirossone
Monticola
saxatilis N,
Passero solitario Monticola
solitarius N, Merlo
Turdus
merula
N,
Cesena Turdus
pilaris,
Tordo
bottaccio Turdus
philomelos,
Tordo
sassello Turdus
iliacus,
Tordela Turdus
viscivorus; Silvidi:
Beccamoschino Cisticols
juncidis N,
Canapino Hippolais
polyglotta N,
Canapino maggiore Hippolais
icterina,
Sterpazzolina
Sylvia
cantillans N,
Occhiocotto Sylvia
melanocephala
N
(Fig. 23), Bigia
grossa Sylvia hortensis, Bigiarella
Sylvia curruca, Sterpazzola Sylvia communis N,
Beccafico
Sylvia borin, Capinera Sylvia atricapilla N,
Luì bianco
Phylloscopus bonelli N,
Luì
verde
Phylloscopus sibilatrix,
Luì
piccolo Phylloscopus
collybita N,
Luì grosso
Phylloscopus
trochilus, Regolo Regulus regulus, Fiorrancíno
Regulus ignicapillus; Muscicapidi:
Pigliamosche Muscicapa striata N,
Balia
dal collare
Ficedula albicollis, Balia nera Ficedula hypoleuca; Egitalidi:
Codibugnolo Aegithalos caudatus; Paridi:
Cincia bigia Parus palustris N,
Cincia
mora Parus ater,
CinciarellaParus caeruleus N,
CinciallegraParus
major
N; Sittidi:
Picchio muratore Sfitta europea N; Cerzidi:
Rampichino Certhia brachydactyla N;
Oriolidi:
Rigogolo Oriolus oriolus N; Lanidi:
Averla piccola Lanius collurio N,
Averla
cenerina Lanius
minor, Averla capirossa Lanius senator N;
Corvidi:
Ghiandaia Garrulus glandarius N,
Gazza
Pica pica N,
Taccola
Corvus monedula, Cornacchia grigia Corvus corone
cornix N. Sturnidi:
Storno Sturnus
vulgaris N; Passeridi:
Passera d'Italia Passer
domesticus italiae N,
Passera
mattugia Passer
montanus N;
Fringillidi:
Fringuello Fringilla
coelebs N,
Verzellino Serinus
serinus N,
Verdone Carduelis
chloris N,
Cardellino Carduelis
carduelis N,
Lucherino Carduelis
spinus, Fanello
Carduelis
cannabina N (Fig. 24), Ciuffolotto
Pyrrhula
pyrrhula,
Frosone
Coccothraustes
coccothraustes; Emberizidi:
Zigolo giallo Emberiza
citrinella, Zigolo
neroEmberiza
cirlus N,
Zigolo muciatto Emberiza
cia, Ortolano
Emberiza hortulana N,
Migliarino di palude Emberiza
schoeniclus, Strillozzo
Miliaria
calandra N. Mammiferi
Insettivori Il
Riccio Erinaceus europaeus è specie
ubiquitaria e con buona
diffusione sia nelle aree naturali che nelle aree coltivate.
Delle due specie di Talpa possibilmente presenti pare
che la sola accertata sia Talpa
europaea, mentre
Talpa
cacca si rinvenirebbe
soltanto a quote più elevate dell'Appennino.
Nell'ambito della Famiglia dei Soricidi, sono noti Sorex
araneus, Sorex samniticus, Sorex minutus, Crocidura
leucodon, Crocidura suaveolens, Suncus etruscus. Chirotteri Comunemente
vengono chiamati pipistrelli. Svolgono la loro
attività di notte (come del resto buona parte dei Mammiferi)
e durante il giorno si rifugiano in cavità ove riposano
in uno stato di lieve letargia. Tutti i pipistrelli europei sono
di piccole dimensioni (sottordine Microchirotteri) e sono
insettivori; trascorrono l'inverno in uno stato di letargia
più o meno profondo. Sebbene possano utilizzare una
vasta gamma di rifugi, gran parte delle specie mostra una spiccata preferenza, tanto da indurre alcuni Autori ad
una netta distinzione fra "pipistrelli d'albero" (generi Pipistrellus,
Vespertilio, Nyctalus) e
"pipistrelli
di roccia" (generi
Myotis,
Miniopterus, Plecotus, Barbastella, Rhinolophus).
Tuttavia
tale rigida distinzione potrebbe essere
valida solo se riferita a determinate situazioni climatiche e
stagionali: infatti nelle caverne possono essere reperite, in inverno o
in regioni fredde, quasi tutte le specie, comprese
quelle che tendenzialmente non frequentano tale ambiente,
ma vi penetrano, attirati dalla temperatura costante e
mai molto bassa, soltanto se costretti dalle condizioni esterne. Ciò
peraltro non si verifica nelle grotte dei Gessi all'interno
delle quali, anche in inverno, sono state rinvenute solo
specie cavernicole, analogamente a quanto accade in climi
temperati più miti, come ad esempio in Toscana. L'elenco dei Chirotteri fino ad ora segnalati nelle cavità di
tutti gli affioramenti gessosi (Bassi & Fabbri, 1985; 1989;
Bedosti & De Luca, 1968; Fantini 1934; Tomba, 1958)
è il seguente: Lagomorfi La
Lepre comune Lepus
capensis era
originariamente rappresentata
dalla sottospecie autoctona dell'Italia settentrionale
Lepus capensis
meridiei. Attualmente
la forma autoctona
è praticamente estinta, come del resto in gran parte dell'Italia
settentrionale, mentre le popolazioni presenti
provengono da ripetute immissioni, effettuate a fini
esclusivamente venatori, di esemplari appartenenti ad altre
sottospecie europee o risultanti da vari incroci fra le
stesse (Lepus capensis europaeus, Lepus capensis hybridus,
Lepus capensis transylvanicus).
In ogni caso è specie
piuttosto scarsa. In
diverse parti dei Gessi faentini ed imolesi è presente il
Coniglio selvatico Oryctolagus
cuniculus, evidentemente
introdotto
in tempi recenti presumibilmente a fini venatori;
attualmente sembra comunque molto rarefatto. Roditori Lo
Scoiattolo Sciurus
vulgaris è
presente ma non comune. Fra
i Gliridi sono certamente presenti il Ghiro Myoxus
glis (più volte rinvenuto in autunno-inverno pure all'interno delle
grotte, ove è possibile che si ripari temporaneamente o trascorra l'intero periodo di letargo), il Moscardino Muscardinus
avellanarius ed il Quercino
Eliomys quercinus, che
sembra molto legato agli ambienti dei Gessi. Un cenno particolare merita la recente comparsa dell'Istrice
Hystrix cristata. Le
ricerche eseguite negli ultimi decenni
(Ferri & Sala, 1990; Pandolfi, 1986; Tedaldi & Scaravelli, 1993; Zavalloni & Castellucci, 1991) hanno evidenziato
una notevole espansione dell'area di distribuzione della
specie, ritenuta tipica della fascia tirrenica dell'Italia
centro-meridionale e strettamente legata ai fattori bioclimatici
di mediterraneità (Istrice -
macchia mediterranea), con tendenza ad
insediarsi stabilmente lungo il versante
adriatico dell'Appennino. Comunque, a riprova della
termofilia della specie, è interessante considerare come in tale area essa sia stata rilevata esclusivamente su versanti
esposti a sud o sud-est (G. Semeraro ín
verbis).
L'Istrice colonizza
terreni marginali con riconquistata naturalità, in particolare quelli caratterizzati da zone rocciose
ricche di anfratti e cavità (quali appunto sono i Gessi), da
utilizzare come tane spesso condivise con il Tasso o la
Volpe. Vi deve essere presenza di vegetazione fitta, composta
prevalentemente da arbusti ma anche da alberi grandi sui
cui tronchi spesso si rinvengono le rosicchiature provocate
dall'animale. Dei
micromammiferi terragnoli (Arvicolidi e Muridi) sono certamente presenti
Mícrotus
savii, Apodemus sylvaticus
c/o flavicoMs, Mus domesticus, Rattus
rattus,
Rattus norvegicus
e Clethrionomys glareolus (reperibile
nelle zone con maggiore
copertura arborea). Carnivori Tra
i Canidi l'unica specie presente è la Volpe Vulpes
vulpes,
che appare, nonostante l'attiva persecuzione, diffusa
e relativamente abbondante, favorita anche dalla facilità di
reperimento, nell'area gessosa, di anfratti adatti al rifugio
ed all'installazione della tana. Tuttavia l'entità della
distribuzione territoriale e la dinamica della popolazione sono
tutt'altro che conosciute: sia tali aspetti, sia altri concernenti
la biologia riproduttiva e l'eto-ecologia alimentare
meriterebbero appropriate ricerche, comunque preliminari
ad ogni eventuale intervento di controllo della
popolazione. Tra
i Mustelidi sono presenti il Tasso Meles
meles,
la Donnola
Mustela nivalis, la Puzzola
Putorius
putorius, la Faina
Martes
foina. Queste
specie risultano tuttavia scarse, nonostante l'habitat
apparentemente idoneo, probabilmente a causa dell'intensa
persecuzione subìta in passato. Ungulati Una
delle specie di maggiore interesse di questo gruppo è sicuramente il Capriolo Capreolus
capreolus (Fig. 29). Assente
da tutto il comprensorio fino a qualche tempo fa, nell'ultimo
decennio ha intrapreso un'opera di ricolonizzazione
del versante settentrionale dell'Appennino Emiliano-Romagnolo
e quindi anche degli affioramenti gessosi
ove trova un habitat molto idoneo. In
alcune aree in questi ultimi anni si sono osservati i primi
individui di Cinghiale Sus
scrofa,
specie ormai diffusa
in tutto l'Appennino settentrionale. Rari
esemplari di Daino Dama
dama sono
segnalati nella zona
della Croara. |
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Speleo GAM Mezzano (RA)